sabato 17 aprile 2010

Addio Arezzo, sorgente dalle acque

E vabbè, alla fine la prima metà del master è finita, e con essa anche le mie trasferte mensili ad Arezzo, che verranno sostituite nei prossimi tre mesi con la nuova location Montepulciana e chissà quali nuove mirabolanti aventure ci attendono (urca)...
In effetti un tantino mi dispiace, avevo cominciato ad affezionarmi al tizio scorbutico del bed and breakfast (quando la sua diplomazia era al top si produceva in frasi tipo: "ma che cazzo sto facendo, signora lei mi fa rincoglionire!") e al cuoco della mensa dei ferrovieri... In ogni caso, al top dei miei rimpianti dell'ultima settimana c'è di certo il non essere riuscita ad accertare se il tizio cliente del b&b che somigliava tanto a La Dava (cantante dei Vallanzaska [N. d. R.]) era davvero lui, visto che a parte un'unica volta a colazione, non l'ho più rivisto, arcisob, e hai voglia a far suonare il mio cell con Reggaemilia, non c'è stato verso...
Per il resto la settimana è stata abbastanza piacevole, molto stancante e direi soddisfacente: tenere in mano il Lucrezio di Aldo Manuzio datato 1515 mi ha dato qualche brividino, lo confesso.
Outing ulteriore: sto scrivendo per occupare un pò di tempo, in attesa di sapere se il consorte viaggiatore, alla stregua dei piccioni, ce la farà a raggiungere il nostro amato nido torinese, superando l'ostacolo nube di cenere vulcanica islandese (della serie: torno a casa venerdì così passiamo il weekend insieme)... speriamo bene va'...
Ah, e mi sono accorta di aver appena centrifuato la sua penna usb. Hn!
Concludo con una perla aretina, a simbolo di tutto ciò che di bislacco, culturalmente profondo e indimenticabile ho vissuto in questa ridente (e un pò agonizzante) cittade: i pizzaioli cinesi, ovvero "come mangiare con 3 euro e uscire soddisfatti di gusto e simpatia"



N. B.: una mia foto, insieme ad Anna e Stefania, campeggia sulla parete della pizzeria al taglio suddetta...

Valeria tour operator.

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